Il principio di riferimento del grafologo forense è da molti anni “la perizia non si fonda sulle forme letterali bensм …..”. Tale principio se da un lato ha portato all’evoluzione della perizia, dall’altro ha generato anche derive interpretative fuorvianti. Non esiste il movimento grafico da sé solo, laddove si voglia determinare la paternità di una grafia.
L’intervento nasce da alcune riflessioni svolte su questi temi, in occasione di accertamenti effettuati nell’attività professionale. Si parlerа del rapporto tra forma e movimento, della rilevanza o meno della gestualitа fuggitiva, delle similaritа casuali, del bilanciamento dei dati ottenuti. E ci si chiederà, ad esempio, se abbia ancora senso svolgere le disamine peritali suddividendo i dati per categorie grafologiche.
Dopo brevi premesse si procederà a partire da casi peritali, sui quali porsi le domande necessarie, ed articolare ipotesi e riflessioni, nonché confronto con i Colleghi presenti.